San Giorgio Martire

San Giorgio Martire

Il territorio su cui si trova la chiesetta è stato frequentato sin dall'epoca prenuragica e l'area, da sempre definita sacra, probabilmente ha ospitato qualche luogo di culto pagano, che in epoca bizantina è stato sostituito da un edificio cristiano, di cui rimarrebbero le tracce tra i ruderi di una fortezza denominata "casteddu" e collocata su un'altura a dominio della vallata attraversata dal fiume Liscia. Abbandonata questa posizione nel IX secolo, forse a causa delle continue incursioni saracene, la zona rimase spopolata per secoli, frequentata solamente da pochi pastori, sino all'arrivo di alcuni eremiti.
E proprio la presenza monastica diede impulso all'edificazione della chiesa, che risale al 1675 e nelle forme ricalca gli impianti dell'epoca spagnola. Intorno ad essa non si sviluppò mai un villaggio ma rimase sempre un sicuro riferimento spirituale per gli abitanti dei vicini stazzi, che ricevevano i sacramenti ed al termine della propria esistenza, qui venivano sepolti.
L'edificio, naturalmente molto semplice nelle sue linee, è composto da unica aula che si conclude con un abside; ha la facciata ampilata da due contrafforti, che insieme agli altri sostegni, contribuiscono alla staticità della muratura. Doppio ingresso, campaniletto frontale a vela ed ambiente interno scandito da un arco a sostegno della copertura lignea. Il piccolo tabernacolo è posto sull'antico altare in muratura, il quale ospita all'interno di una nicchia, il simulacro del titolare a cavallo.
Alcuni anziani degli stazzi di Luogosanto raccontano che la statua, realizzata intorno al 1920, proviene dalla chiesa rupestre di San Giorgio di Li Casanili, in territorio di quest'altro paese gallurese

La festa
La prima domenica di maggio
Il 25 aprile i palaesi, qui si danno appuntamento per una scampagnata

Come si raggiunge
Da Palau, prendere la Statale 133 in direzione Santa Teresa di Gallura e percorsi 1,5 km, all'altezza del km 44.VII, svoltare a sinistra seguendo la segnalazione per l'area acheologica; procedere per 1 km ed alla prima traversa, girare a destra e proseguire per un ultimo chilometro, lungo una strada in gran parte sterrata, sino a raggiungere il cancello con la scritta che indica la chiesetta

Per saperne di più sulle feste campestri in Sardegna ed in Gallura, visita il sito www.chiesecampestri.it