Aspettando di Mare e di Stelle - edizione 2025

Aspettando di Mare e di Stelle - edizione 2025

Dal 26/07/2025 ore 21:30 al 26/07/2025 ore 22:30

Presentazione libro

La verità è nuda. La donna per Gustav Klimt. Con Marina Bressan. Appuntamento sabato 26 luglio, ore 21:30, piazza Popoli d'Europa

In una Vienna che emanava gli ultimi bagliori di un’epoca opulenta e colta ma con i primi sintomi di decadenza, il problema “donna” si fece imperante.

La questione sociale si coniugava a quella sessuale, vale a dire i problemi determinati dalla nascita del proletariato trovavano il loro pendant nei problemi connessi all’esigenza della donna di ottenere parità di diritti nell’amore, nel matrimonio, nella professione e nella società.

La società patriarcale di allora stigmatizzò negativamente l’elemento femminile, la venerazione per la mascolinità si accompagnò all’odio per le donne, che riunite in associazioni gestite da donne del proletariato e dell’alta borghesia, che promovevano la cultura come arma di emancipazione, lottavano per ottenere parità di diritti.

A Vienna ci furono filosofi che espressero in modo radicale la loro ostilità verso le donne, come Friedrich Nietzsche e Otto Weiniger, ma ci furono anche cantori dell’anima femminile come Peter Altenberg; a Vienna Sigmund Freud definì la donna l’incarnazione del disordine naturale, infida, ricettacolo di ancestrali segreti, sensuale, un essere che emanava fascinum ma che era tremendum.

A Vienna, la città con il più alto numero di postriboli, Josefine Mutzenbacher di Felix Salten raccontò la sua storia di prostituta, a Vienna Gustav Klimt espresse lo spirito del tempo attraverso sensuali ritratti femminili. Alla ricerca di un Eros dispensatore di piaceri, Klimt si pose con lo specchio innalzato verso i suoi contemporanei, ammonendoli a liberare la sessualità dalle imposizioni costrittive di una cultura moralistica. Ma il tutto con poesia, la dinamica pulsionale filtrata dai principi dell’estetica formale. La donna fu la protagonista della sua arte: una donna , o meglio “enigma donna” per la molteplicità, apparentemente infinita delle sue incarnazioni, che andavano dalla strega, alla prostituta, alla sirena alla madre, insomma a tutte le espressioni del femminino: la donna era per Klimt creatura eterea , femmina dal sorriso beffardo, vecchia avvizzita, madre sorridente, mitica “femme fatale”, come Giuditta, le cui dita affondano nei capelli dell’uomo decapitato, circonfusa da eros, bellezza e libertà. Marina Bressan .

Marina Bressan collabora da anni con la Gustav Klimt Foundation di Vienna.

A chi è rivolto

a tutti

Costo

gratis